Non si allenta la pressione sul settore degli acciai al carbonio, mentre per l’inox arriva un rifiato. Questa, in breve, la situazione dei prezzi dell’acciaio nella quarta rilevazione effettuata nel mese di marzo. Lo si può notare osservando l’andamento del SiderIndex (indice che condensa l’andamento dei finiti in acciaio al carbonio in Italia), che si apprezza del 4,80% rispetto alla settimana precedente, arrivando a quota 1179,80 euro la tonnellata. In crescita, pur se più moderata, anche lo Scrap Index (indice che condensa l’andamento del rottame di acciaio al carbonio in Italia), che tocca i 475,74 euro la tonnellata (+3,02%).
Entrando nel dettaglio delle categorie analizzate, si nota che nei lunghi in acciaio al carbonio si sono verificati aumenti da un minimo di 31 euro la tonnellata per i laminati mercantili ad un massimo di 65 euro la tonnellata per il tondo per cemento armato. Maggiori gli incrementi dei piani, che arrivano sino ad un massimo di 118 euro la tonnellata per i coils zincati, e che vedono anche i coils a freddo e le lamiere da treno aumentare di oltre 100 euro la tonnellata.
Sul versante delle materie prime, il rottame si apprezza in maniera più contenuta rispetto sia all’HBI (+75 dollari la tonnellata) sia alla ghisa (+77 dollari la tonnellata).