Nell’intervista si sottolinea come le tecnologie digitali, siano fra le priorità del sistema produttivo, se applicate tempestivamente e correttamente possono aiutare le imprese ad essere più competitive, e se ignorate fanno restare le aziende ai margini del mercato. L’Italia, purtroppo, in termini di digitalizzazione, è indietro. Le imprese che hanno realizzato concretamente il passaggio al modello 4.0 sono ancora troppo poche. Il Sud sconta divari anche da questo punto di vista, con carenza di infrastrutture immateriali. Nell’ultimo anno, proprio a causa del Covid e spinti dalla necessità dello smart working, c’è stata una forte accelerazione sulla diffusione del digitale. Le imprese che non avevano già avviato processi di digitalizzazione e attivazione di tecnologie 4.0 sono rimaste a subire gli eventi. Le Pmi devono essere le destinatarie prioritarie delle risorse per l’innovazione e la digitalizzazione. La grande impresa può costruirsi e attivare in casa tanto l’innovazione quanto le tecnologie 4.0; è la piccola impresa, piuttosto, che ha bisogno di aiuto, perché o lavora in filiera con la grande impresa e quindi in qualche modo ne beneficia, oppure deve organizzarsi da sola, ma i piccoli difficilmente possono pagarsi un manager dedicato e specializzato in questo settore. Ecco perché le Pmi che non sviluppano questa cultura rischiano di restare arretrate e ai margini. Al Governo abbiamo chiesto ed ottenuto la stabilizzazione degli incentivi per almeno un triennio. E poi la possibilità di cessione del credito di imposta, così come previsto dal DL Rilancio con il Superbonus, l’innalzamento delle aliquote tra beni strumentali, beni immateriali, credito d’imposta per ricerca e sviluppo, progetti di innovazione e “green”. La rivoluzione digitale deve andare avanti di pari passo tanto nel settore privato, fra manifatturiero e servizi, quanto nella Pubblica amministrazione, altrimenti tutto questo diventa un freno per gli investimenti, per le imprese e per lo sviluppo. Il recovery plan, in questo senso, è una grande opportunità.
Intervista completa al seguente link: http://www.campaniadih.it/infosfera-n1-21/#page/66