Il presidente della PI di Confindustria Campania, Lampugnale: servono interventi statali ed europei
Rincari? “Si rischia una tempesta perfetta”. Pasquale Lampugnale, imprenditore sannita e presidente regionale della Piccola Industria di Confindustria Campania avverte: “Già dal mese di gennaio abbiamo denunciato questo continuo aumento delle materie prime e dell’energia in particolare, avevamo già stimato una bolletta energetica triplicata. Purtroppo la situazione è diventata insostenibile”.
Il timore è che ciò possa significare per le imprese di “non essere in condizione di produrre, ci sono alcuni settori in difficoltà perché non significa ridurre il proprio margine ma essere impossibilitati a mettere in campo la produzione della propria azienda”.
E dunque secondo l’esponente di Confindustria “se non ci sarà una risposta europea o nazionale a questa situazione credo che l’autunno sarà molto complicato”.
Come raccontato anche per altri settori, pertanto, le preoccupazioni per il mondo delle piccole e medie imprese appaiono molteplici. “Il rischio – spiega ancora Lampugnale – è che alcune filiere produttive si andranno a fermare, significa sospendere i redditi verso migliaia di famiglie, significa che questo può diventare un vero e proprio problema sociale. Ricordiamo che noi stiamo uscendo dalla pandemia che ha messo in crisi l’economia in senso generale, ma alcuni settori in particolare. E questa situazione energetica in alcuni casi può avere un impatto sull’economia superiore a quello del covid. Quindi credo ci debba essere una risposta nazionale, ma soprattutto europea mettendo in campo sussidi, sostegni, garanzie ma anche supportando il sistema bancario”.
Ma cosa accade nelle piccole realtà delle aree interne come il Sannio? Lampugnale non sembra aver dubbi: “Svimez ha disegnato nel 2022 un panorama positivo per la nostra regione, ma chiaramente il nostro tessuto industriale è fatto da piccole e medie imprese non solo nel campo manifatturiero, mi riferisco a tante realtà nel campo dell’artigianato e del commercio. Ogni giorno sentiamo di piccole realtà che chiudono perché hanno la bolletta energetica triplicata, per cui credo che da questo punto di vista bisogna mettere in campo politiche di sostegni e incentivi come il credito d’imposta. Ma soprattutto velocizzare dal punto di vista burocratico la possibilità di investire sulle rinnovabili e sicuramente scollegare il costo del prezzo dell’energia da quello del gas.
Alcuni territori come il nostro e soprattutto le piccole imprese come quelle che sono molto rappresentative come le aree interne sono quelle che vanno in maggiore difficoltà”.