Lampuganle : “Zes unica per il Sud, evitare che si trasformi in un limite”

L’istituzione nel decreto Sud di una “𝐙𝐄𝐒 𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚” che estende all’intero Mezzogiorno, in maniera indistinta, l’attuale modello delle Zone economiche speciali presenta numerose criticità e rischia di penalizzare le nostre aree interne di Sannio e Irpinia. Dopo l’esclusione dallo strumento delle province di Latina e Frosinone e il tentativo della Lega di inserire i territori di Piemonte e Lombardia, sarebbe opportuno che i rappresentanti in Parlamento del nostro territorio, a prescindere dallo schieramento politico di cui fanno parte, chiedessero l’introduzione di meccanismi di premialità per chi investe nelle aree interne di Sannio e Irpinia.
La ZES unica per il Sud è un progetto ambizioso che intende superare l’esigenza più volte manifestata di riperimetrazione delle 8 ZES oggi operative e istituite nel 2017 con confini non sempre del tutto coerenti con la loro vocazione originaria di strumento di politica industriale per attrazione degli investimenti.
L’idea, in termini generali e teorici, può essere considerata positiva. Estendere però perimetri e aiuti specifici in maniera indistinta e generale a tutto il Sud rischia di diluire l’effetto delle agevolazioni e di penalizzare, a parità di altre condizioni, i territori più fragili, più interni e meno collegati come ad esempio Sannio e Irpinia. Ecco perché, nell’ambito di un perimetro ZES oggi diventato molto più ampio rispetto al passato, c’è bisogno di meccanismi di premialità e condizioni di favore per convincere i potenziali investitori a guardare alle nostre aree interne.
La ZES unica per l’intero Sud è anche un progetto molto ambizioso, che per funzionare concretamente e correttamente richiede a nostro avviso il verificarsi di una serie di condizioni, oltre che di velocità di attuazione, risorse finanziarie adeguate e capacità amministrativa.
Le Zone economiche speciali nascono come strumento di politica industriale volto a coniugare sviluppo produttivo e logistico del Sud con l’attrazione di investimenti pubblici e privati. Questa vocazione va mantenuta e rafforzata, integrando la strategia nazionale originaria con ulteriori pianificazioni in settori trainanti come energia, turismo e digitalizzazione.
Sono necessarie risorse adeguate per collegare i poli logistici, di trasporto e produttivi, creando una rete di connessioni capace di coinvolgere anche altre aree e assicurare continuità agli strumenti di incentivazione e semplificazione esistenti, favorendo gli investimenti privati. È importante quindi confermare e rendere pluriennale il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nella nuova ZES, al momento di durata solo annuale, in modo da pianificare meglio gli investimenti.