Dazi, le ripercussioni

Dazi, le ripercussioni

L’introduzione di nuovi dazi USA sull’acciaio può aggravare la crisi dell’industria siderurgica europea, un settore strategico ma già fragile in termini di redditività e competitività. L’acciaio è una materia prima fondamentale per molte filiere produttive e qualsiasi squilibrio nel mercato globale ha conseguenze dirette sull’intera economia europea.
L’Italia, ad esempio, ha visto le proprie esportazioni di acciaio verso gli Stati Uniti ridursi drasticamente: dalle 600 mila tonnellate del primo Trump alle attuali 200 mila, coprendo ormai solo l’1,8% del nostro export siderurgico. A livello europeo la situazione è più critica, con un 11% della produzione destinata all’export. L’applicazione dei dazi USA al 25% sulle importazioni di acciaio potrebbe infatti spostare enormi volumi di produzione dalla Cina e dall’India verso l’Europa, aumentando la pressione su un settore già in difficoltà.
Solo la Cina nel 2024 ha esportato 100 milioni di tonnellate di acciaio e il rischio è che un afflusso incontrollato nell’UE riduca ulteriormente la marginalità delle nostre imprese, indebolendo una filiera che sta già affrontando sfide complesse legate alla decarbonizzazione e alla sostenibilità. Questa nuova fase della guerra commerciale rischia di mettere in discussione la tenuta dell’industria siderurgica europea, un comparto che è stato il motore della nascita stessa dell’Unione Europea attraverso la CECA.
Ne parla il nostro Ceo Sidersan Pasquale Lampugnale a DiPrimaMattina , in cui h approfondito anche temi strategici per il futuro economico del nostro Paese.

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